la città
Veroli, antica città della provincia di Frosinone fu fondata nel primo millennio a.C. dagli Ernici, ramo del numeroso popolo sabino. Fece parte della Lega Ernica insieme a Ferentino,Alatri e Anagni. Fu alleata di Roma nella lotta contro Equi e Volsci,l’alma Urbs la riconobbe come municipium. La città secondo la tradizione fu cristianizzata da Santa Salome, una delle pie donne del Vangelo, madre degli apostoli Giacomo il Maggiore e Giovanni l’Evangelista. La chiesa a lei dedicata ne conservale la sacre reliquie. E’ ancora la tradizione locale a tramandare la notizia del passaggio di San Benedetto a Veroli, nel 529 d.C. anno della fondazione della chiesa di S. Erasmo. Nell’VIII secolo Veroli era già sede vescovile ed importante città del “Patrimonium Sancti Petri”.Fu sede del conte della provincia di Campagna e Marittima. Nel 1035 venne fondata l’Abbazia di Casamari dove, intorno alla metà del XII secolo venne introdotto l’ordine cistercense, tra i più importanti in Europa, fondato da San Roberto, abate di Molesme.Pure l’istituzione comunale vide la luce in questa antica città in cui è documentata nel 1134 la prima testimonianza dei consoli nel Lazio meridionale. Nel corso dei secoli l’abitato antico si è ampliato con lo sviluppo di vari rioni; in tutto il paese sono sorte attività artigianali, istituti di cultura ed istituti religiosi. Tra le attività artigianali ricordiamo la lavorazione del rame, del ferro, della ceramica, dei tessuti. Nel 1538 fu fondata dai fratelli Franchi, la prima scuola pubblica di lettere e retorica. La sensibilità religiosa ha sempre contraddistinto il popolo verolano; ad essa si deve la nascita di molte confraternite che hanno svolto un’importante attività di assistenza spirituale e materiale nel corso dei secoli. Nacquero a Veroli gli umanisti Giovanni Sulpicio e Aonio Paleario.Nel 1600 iniziò la costruzione del Seminario e nel 1773 venne fondata la Biblioteca Giovardiana a beneficio di tutti i cittadini. Le idee riformatrici della Rivoluzione francese si diffusero anche nella nostra cittadina dove fu innalzato l’albero della libertà. Tornata nell’orbita della Chiesa, nel 1870 Veroli entrò a far parte del Regno d’Italia. Nel periodo di transizione però i nostri monti, a confine tra Regno d’Italia e Stato Pontificio, ospitarono famosi briganti. Dopo l’Unità Veroli riconfermò la sua importanza di città di fede e cultura ancora oggi testimoniata dai numerosi beni storico- artistici in essa conservati.